situazione IV
“Freddo, ho freddo, guardo l’orologio sul muro… una enorme cipolla grigia con l’aria pigra , come quella di un condannato costretto a far girare la barra di un pozzo, che smuove la sue lancette, nere , perfette, lucide , a scandire il tempo che inesorabile scava la fossa di ognuno di noi… penso.
Un commissario di pubblica sicurezza, alle prese con una giornata pesante, una giornata da film, che ancora frastornato se non sconvolto pensa al cadavere di una donna sposata e incinta trovata a pezzi in un candido frigorifero bianco, posta nel ripiano del congelatore per essere conservata e…mangiata con calma.
Si guarda intorno e una domanda elementare sembra apparire sopra le pareti bianche dell’ufficio:
Perché ?
Dal riscontro effettuato con i vicini si è appurato che l’uxoricida non voleva avere figli e che era un bravo professionista, attaccato in maniera quasi morbosa alla moglie , ma geloso del suo corpo quasi in maniera parossistica.
La moglie , giovine moglie era molto carina ,bionda un poco esile, dopo la laurea in filosofia si era adagiata al consueto vivere quotidiano senza avere un qualche slancio che la portasse a spiccare il volo per una indipendenza o collaborazione economica rispetto al marito, era propensa ad avere un figlio per combattere una noia che la vedeva svolgere mansioni da casalinga aiutata da una domestica , sicuramente più per pigrizia nello svolgere i lavori, che per effettiva necessità .
Ora …è tutto finito, un male oscuro, forse il male dell’anima, si era portato via tutto , con una violenza che copiava in tutto e per tutto quei vecchi film americani dove era tutto uno schizzare di sangue con cesoie o seghe elettriche a farla da padrone.
La scrivania piena di carte, certo che più di un commissario della questura centrale sembra più uno scribacchino stile anni cinquanta, con i polsi a coprire il gomito, perché di giacche buone ve ne erano solo un paio, pareva il mausoleo dei casi insoluti, ma questo no doveva essere risolto,anzi in pratica lo era già, troppo orribile per essere vero. Ma per risolverlo occorreva partire dall’inizio , ovvero avere una deposizione dell’ arrestato, cosa non facile visto che il fermato pareva quasi in uno stato catatonico, ma che con la perizia dell’Appuntato Sabini si era riuscita ad avere, prima che il tutto fosse vanificato da qualche avvocato di parte che avrebbe suggerito al fermato come comportarsi.
Forse il tutto non era completamente ortodosso, ma il rapporto dell’interrogatorio stava salendo le scale insieme all’appuntato suddetto .
“Allora ?” chiese il commissario quando l’appuntato entrò nell’ufficio quasi a malavoglia , forse per la prima volta da quando era in quella sezione della squadra omicidi, non riusciva a capacitarsi di un omicidio così crudo, ma nello stesso tempo così irreale.
“l’ha mangiata perché era incinta” disse l’appuntato buttandosi pesantemente sulla sedia, posta di fronte alla scrivania del commissario.
Il rapporto dell’interrogatorio scivola lieve sulla scrivania, ma nel silenzio rotto dalle pale di un ventilatore a muro si sente palpabile quel aria irreale di chi pensava di averle sentite tutte.
“Beata la nazione che non ha bisogno dei suoi eroi” rispose con un moto di stizza il commissario
“Non che io sia un eroe intendiamoci” disse ancora prendendo in mano il fascicolo:
FASCICOLO INTERROGATORIO.
“ Cosa è successo con sua moglie , mi spieghi il perché di tutto questo, avete litigato?”
(…)
“Avanti parli o in carcere sarà dura se la mettiamo in cella con altri detenuti, PARLI?”
(…)
“Ha bisogno di qualcosa,chi le devo chiamare, tanto ormai è tutto finito , vero che è tutto finito?.Parli , si liberi, cosa è successo con sua moglie?”
“No , no , non ho bisogno di niente , io sto bene , sto bene e poi non ho fatto niente”
“Niente?”
“NO, no… io ero appena ritornato dal lavoro e mia moglie mangiava perché aveva voglia di cioccolato bianco, sa le strane voglie delle donne incinta, le donne sono strana , hanno quella cosa che le fa rimanere incinta e io non volevo ,non volevo figli ,sono complicazioni, poi crescono con i capelli verdi e si drogano senza parlare dei pannolini dei biberon , gli devi portare sempre dietro…no non volevo aver figli.
“Insomma lei si rende conto di cosa ha fatto?”
“Io non ho fatto niente, niente, sono entrato lei parlava , parlava, mi ha detto di mettere le pattine che Mira, la domestica Albanese aveva appena dato la cera, lei parlava diceva che io ero geloso perché lei aveva un corpo nel suo e io no, non potevo averlo,non potevo averlo ,non potevo averlo.”
“Cosa non poteva averlo, insomma sua moglie era incinta e lei in preda ad una crisi di nervi ha commesso il delitto, ma poi perché mangiare sua moglie , che cosa ha fatto, ma si rende conto, mi dica cerchiamo di capire e il giudice vedrà , vedrà…”
“Io non ho commesso niente, non ho fatto niente ,anzi ho liberato mia moglie ,aveva quella cosa dentro che la cambiava , diceva che io ero geloso,ero geloso, ero geloso, ho sete voglio bere , mi dia dell’acqua e una sigaretta , ho voglia di una sigaretta , ora anch’io ho un corpo nel mio, sa , mia moglie non voleva crederci che potessi avere un corpo dentro il mio, no lei non credeva , non credeva possibile tutto questo e io l’ho mangiata era tenera, tenera ,tenera e conservato i resti nel congelatore.
La stanza ora sembrava quasi impregnata di un qualcosa di nero che calava lentamente ,ma in maniera inesorabile su tutto, una cappa che avvolgeva situazioni e personaggi, l’appuntato Sabini , l’uxoricida, la poliziotta seconda di Sabini ,che non aveva ancora aperto bocca, e come poteva, era una donnina giovane , una brunetta carina ,un poco timida che ogni tanto si toccava il caschetto dei capelli arricciando le punte alla base del collo, alle prime armi, che osservava un uomo che aveva fatto a pezzi sua moglie e si sa l’amore è eterno , l’amore è eterno le uniche parole che uscirono di bocca dalla giovane poliziotta.
Si, si io ho liberato mia moglie ,era una cosa che le cresceva dentro e io non potevo essere partecipe di questo, allora l’ho liberata e poi non volevo il bambino , bambino , ora sono tutti dentro di me , anch’io posso avere un corpo dentro il mio, ho preso un coltello da cucina nuovo, nuovo, bello affilato ,dal manico rosso adatto a tagliare la carne e l’ho sorpresa con un colpo improvviso all’addome per poi tagliarle la gola quando lei si è piegata davanti incredula e incapace di parlare, finalmente non parlava più,non parlava più, le ho reciso la carotide con un taglio preciso,sa io ho fatto un anno la scuola per diventare infermiere ,prima di impiegarmi nella ditta di pubblicità dove lavoro adesso, gli ho visti i chirurghi come operano, sa mi sono tolto perché il sangue mi faceva impressione, prima ora no, quello di mia moglie non era sangue ,ma linfa vitale che li usciva rossa ,fluente ,buona , si il sangue è stato quello che mi ha fregato è uscito sul pianerottolo e così qualche stronzo del condominio vi ha chiamato, tutti stronzi quelli non si fanno mai i cazzi loro, la gente.
La gente sempre a parlare alle spalle, a dire a spiare , a sparlare rovinando la vita delle persone a cambiare destini del singolo e le donne a bere, a bere tutto quello che gli si dice per poi rimanere incinte e rovinare la vita del maschio che deve lavorare e poi lavorare e poi non può essere partecipe del tutto, no non può avere un corpo dentro al suo, ma io ho dimostrato che non è così che è possibile che posso averlo, ho mangiato parte di mia moglie , il fetino è ancora corservato per dopo, per quando ritorno a casa…”(…)
“Sono state le urla di sua moglie ad allarmare i vicini ,in ogni caso basta così per oggi,(…) porto tutto al commissario che dica al giudice di turno di predisporre per un avvocato di ufficio”disse Sabini rivolgendosi per ultimo alla collega
“Va bene Sabini , io rimango qua in attesa della tradotta per il carcere, ma fai venire anche Antonio è meglio”
“OK”
“Guarda Sabini , guarda questo foglio della scientifica, guarda cosa dice sul coltello usato per l’omicidio alla prova della cromatina”
Sabini prende il foglio con un gesto un poco impacciato mettendosi le mani in testa a cercare qualche capello superstite dalla precoce calvizie che lo ha privato di quella chioma da Sansone di cui andava fiero quando era più giovane.
“Il sangue sulla lama è di due tipi ,quello della povera donna e …sangue maschile,sangue maschile che non appartiene all’assassino?”
“Esatto”rispose il commissario Toffoli
“L’uomo ha ucciso l’amante della moglie?”
“Impossibile il Giunti ha ricevuto il pacco qualche minuto prima che la vicina sentisse le urla di sua moglie evidentemente il sangue era già nel pacco”
“Già proprio così, ma allora chi può aver usato quei coltelli?”
“Mi sa che ci tocca a fare una capatina alla ditta dove producono questi raffinati coltelli, a vedere un po’ …”
“uh, uh….”
Un commissario di pubblica sicurezza, alle prese con una giornata pesante, una giornata da film, che ancora frastornato se non sconvolto pensa al cadavere di una donna sposata e incinta trovata a pezzi in un candido frigorifero bianco, posta nel ripiano del congelatore per essere conservata e…mangiata con calma.
Si guarda intorno e una domanda elementare sembra apparire sopra le pareti bianche dell’ufficio:
Perché ?
Dal riscontro effettuato con i vicini si è appurato che l’uxoricida non voleva avere figli e che era un bravo professionista, attaccato in maniera quasi morbosa alla moglie , ma geloso del suo corpo quasi in maniera parossistica.
La moglie , giovine moglie era molto carina ,bionda un poco esile, dopo la laurea in filosofia si era adagiata al consueto vivere quotidiano senza avere un qualche slancio che la portasse a spiccare il volo per una indipendenza o collaborazione economica rispetto al marito, era propensa ad avere un figlio per combattere una noia che la vedeva svolgere mansioni da casalinga aiutata da una domestica , sicuramente più per pigrizia nello svolgere i lavori, che per effettiva necessità .
Ora …è tutto finito, un male oscuro, forse il male dell’anima, si era portato via tutto , con una violenza che copiava in tutto e per tutto quei vecchi film americani dove era tutto uno schizzare di sangue con cesoie o seghe elettriche a farla da padrone.
La scrivania piena di carte, certo che più di un commissario della questura centrale sembra più uno scribacchino stile anni cinquanta, con i polsi a coprire il gomito, perché di giacche buone ve ne erano solo un paio, pareva il mausoleo dei casi insoluti, ma questo no doveva essere risolto,anzi in pratica lo era già, troppo orribile per essere vero. Ma per risolverlo occorreva partire dall’inizio , ovvero avere una deposizione dell’ arrestato, cosa non facile visto che il fermato pareva quasi in uno stato catatonico, ma che con la perizia dell’Appuntato Sabini si era riuscita ad avere, prima che il tutto fosse vanificato da qualche avvocato di parte che avrebbe suggerito al fermato come comportarsi.
Forse il tutto non era completamente ortodosso, ma il rapporto dell’interrogatorio stava salendo le scale insieme all’appuntato suddetto .
“Allora ?” chiese il commissario quando l’appuntato entrò nell’ufficio quasi a malavoglia , forse per la prima volta da quando era in quella sezione della squadra omicidi, non riusciva a capacitarsi di un omicidio così crudo, ma nello stesso tempo così irreale.
“l’ha mangiata perché era incinta” disse l’appuntato buttandosi pesantemente sulla sedia, posta di fronte alla scrivania del commissario.
Il rapporto dell’interrogatorio scivola lieve sulla scrivania, ma nel silenzio rotto dalle pale di un ventilatore a muro si sente palpabile quel aria irreale di chi pensava di averle sentite tutte.
“Beata la nazione che non ha bisogno dei suoi eroi” rispose con un moto di stizza il commissario
“Non che io sia un eroe intendiamoci” disse ancora prendendo in mano il fascicolo:
FASCICOLO INTERROGATORIO.
“ Cosa è successo con sua moglie , mi spieghi il perché di tutto questo, avete litigato?”
(…)
“Avanti parli o in carcere sarà dura se la mettiamo in cella con altri detenuti, PARLI?”
(…)
“Ha bisogno di qualcosa,chi le devo chiamare, tanto ormai è tutto finito , vero che è tutto finito?.Parli , si liberi, cosa è successo con sua moglie?”
“No , no , non ho bisogno di niente , io sto bene , sto bene e poi non ho fatto niente”
“Niente?”
“NO, no… io ero appena ritornato dal lavoro e mia moglie mangiava perché aveva voglia di cioccolato bianco, sa le strane voglie delle donne incinta, le donne sono strana , hanno quella cosa che le fa rimanere incinta e io non volevo ,non volevo figli ,sono complicazioni, poi crescono con i capelli verdi e si drogano senza parlare dei pannolini dei biberon , gli devi portare sempre dietro…no non volevo aver figli.
“Insomma lei si rende conto di cosa ha fatto?”
“Io non ho fatto niente, niente, sono entrato lei parlava , parlava, mi ha detto di mettere le pattine che Mira, la domestica Albanese aveva appena dato la cera, lei parlava diceva che io ero geloso perché lei aveva un corpo nel suo e io no, non potevo averlo,non potevo averlo ,non potevo averlo.”
“Cosa non poteva averlo, insomma sua moglie era incinta e lei in preda ad una crisi di nervi ha commesso il delitto, ma poi perché mangiare sua moglie , che cosa ha fatto, ma si rende conto, mi dica cerchiamo di capire e il giudice vedrà , vedrà…”
“Io non ho commesso niente, non ho fatto niente ,anzi ho liberato mia moglie ,aveva quella cosa dentro che la cambiava , diceva che io ero geloso,ero geloso, ero geloso, ho sete voglio bere , mi dia dell’acqua e una sigaretta , ho voglia di una sigaretta , ora anch’io ho un corpo nel mio, sa , mia moglie non voleva crederci che potessi avere un corpo dentro il mio, no lei non credeva , non credeva possibile tutto questo e io l’ho mangiata era tenera, tenera ,tenera e conservato i resti nel congelatore.
La stanza ora sembrava quasi impregnata di un qualcosa di nero che calava lentamente ,ma in maniera inesorabile su tutto, una cappa che avvolgeva situazioni e personaggi, l’appuntato Sabini , l’uxoricida, la poliziotta seconda di Sabini ,che non aveva ancora aperto bocca, e come poteva, era una donnina giovane , una brunetta carina ,un poco timida che ogni tanto si toccava il caschetto dei capelli arricciando le punte alla base del collo, alle prime armi, che osservava un uomo che aveva fatto a pezzi sua moglie e si sa l’amore è eterno , l’amore è eterno le uniche parole che uscirono di bocca dalla giovane poliziotta.
Si, si io ho liberato mia moglie ,era una cosa che le cresceva dentro e io non potevo essere partecipe di questo, allora l’ho liberata e poi non volevo il bambino , bambino , ora sono tutti dentro di me , anch’io posso avere un corpo dentro il mio, ho preso un coltello da cucina nuovo, nuovo, bello affilato ,dal manico rosso adatto a tagliare la carne e l’ho sorpresa con un colpo improvviso all’addome per poi tagliarle la gola quando lei si è piegata davanti incredula e incapace di parlare, finalmente non parlava più,non parlava più, le ho reciso la carotide con un taglio preciso,sa io ho fatto un anno la scuola per diventare infermiere ,prima di impiegarmi nella ditta di pubblicità dove lavoro adesso, gli ho visti i chirurghi come operano, sa mi sono tolto perché il sangue mi faceva impressione, prima ora no, quello di mia moglie non era sangue ,ma linfa vitale che li usciva rossa ,fluente ,buona , si il sangue è stato quello che mi ha fregato è uscito sul pianerottolo e così qualche stronzo del condominio vi ha chiamato, tutti stronzi quelli non si fanno mai i cazzi loro, la gente.
La gente sempre a parlare alle spalle, a dire a spiare , a sparlare rovinando la vita delle persone a cambiare destini del singolo e le donne a bere, a bere tutto quello che gli si dice per poi rimanere incinte e rovinare la vita del maschio che deve lavorare e poi lavorare e poi non può essere partecipe del tutto, no non può avere un corpo dentro al suo, ma io ho dimostrato che non è così che è possibile che posso averlo, ho mangiato parte di mia moglie , il fetino è ancora corservato per dopo, per quando ritorno a casa…”(…)
“Sono state le urla di sua moglie ad allarmare i vicini ,in ogni caso basta così per oggi,(…) porto tutto al commissario che dica al giudice di turno di predisporre per un avvocato di ufficio”disse Sabini rivolgendosi per ultimo alla collega
“Va bene Sabini , io rimango qua in attesa della tradotta per il carcere, ma fai venire anche Antonio è meglio”
“OK”
“Guarda Sabini , guarda questo foglio della scientifica, guarda cosa dice sul coltello usato per l’omicidio alla prova della cromatina”
Sabini prende il foglio con un gesto un poco impacciato mettendosi le mani in testa a cercare qualche capello superstite dalla precoce calvizie che lo ha privato di quella chioma da Sansone di cui andava fiero quando era più giovane.
“Il sangue sulla lama è di due tipi ,quello della povera donna e …sangue maschile,sangue maschile che non appartiene all’assassino?”
“Esatto”rispose il commissario Toffoli
“L’uomo ha ucciso l’amante della moglie?”
“Impossibile il Giunti ha ricevuto il pacco qualche minuto prima che la vicina sentisse le urla di sua moglie evidentemente il sangue era già nel pacco”
“Già proprio così, ma allora chi può aver usato quei coltelli?”
“Mi sa che ci tocca a fare una capatina alla ditta dove producono questi raffinati coltelli, a vedere un po’ …”
“uh, uh….”
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