lunedì, marzo 26, 2007

situazione XI

Il commissario non aveva bisogno di altri esami: quel sangue gli andava fuori dalla geometria dell'omicidio, gli sballava tutto.
"Ricominciamo" disse a se stesso. Sapeva di avere tutto il tempo che voleva. A casa nessuno lo avrebbe aspettato.
A sera inoltrata, sedeva alla scrivania, nel suo ufficio, intento a rianalizzare il materiale dell'indagine. Si sentiva a suo agio in ufficio, alla sua postazione, con il suo fedelissimo al fianco, e lì intendeva restare. Sulla scrivania, una bottiglia di acqua minerale ed i resti di una cena giapponese da asporto gli conferivano un'immagine da occhio privato anni '30. Le pale del ventilatore del soffitto continuavano il loro battito regolare e silenzioso. Mentre riordinava i suoi pensieri, il commissario le osservò distrattamente. L'appuntato Filini entrò nell'ufficio, in maniche di camicia rimboccate e con un revolver nella fondina ascellare. Il suo fisico massiccio pareva ingigantito dal cranio calvo, la pistola in mostra insieme al distintivo pareva dare sicurezza ed incutere al contempo timore in chi lo guardava. Un uomo semplice, tutto d'un pezzo, abituato a vivere sulla frontiera invisibile che divide persone normali e delinquenti, normalità e follia. Filini sapeva riconoscerla, quella frontiera, senza doverla troppo analizzare. Sapeva fare il suo lavoro, e sapeva come evitare guai inutili. I delinquenti" non gli piacevano, e se pensava a ciò che era stato fatto a quella ragazza ed alla creatura innocente che portava in grembo, a quell'orrore capace di collocarsi al di là di ogni descrizione, a quella disgustosa ed inconcepibile bruttura, le sue membra solide venivano percorse da un tremito. Il commissario lo aveva redarguito per quel suo atteggiamento. Un bravo poliziotto non è un giustiziere, un bravo poliziotto deve solo arrestare il colpevole. La punizione spetta alla legge. Filini questo lo sapeva, anche se non aveva studiato molto in vita sua. Sapeva anche che, se si vuoI far pagare ad un disgraziato, che magari potrebbe cavarsela per infermità mentale, un piccolo supplemento su misura, era sufficiente interrogarlo in una stanza del piano superiore, mettergli le manette dietro la schiena e buttarlo giu' per le scale. Semplici botte avrebbero inguaiato il picchiatore, mentre, in caso di quello che non avrebbe potuto essere che un incidente, nessuno avrebbe incriminato i gradini, utili e pazienti arnesi per questi frangenti.
Mentre Filini sognava il suo interrogatorio stile Norimberga, il commissario mantenne lo sguardo sul ventilatore senza proferire parola ..
Fu Filini a parlare.
"Commissario"
Il Commissario trasalì.
"Sì, dimmi"
"Gli esami della scientifica saranno pronti fra tre ore"
"Grazie Filini."
Il commissario non parve dare molto peso a quella notizia.
Si rivolse a Filini, perché gli occorreva un interlocutore. Gli occorrevano le risposte di una persona esperta per metter alla prova le sue valutazioni.
Inizialmente il caso pareva essere stato risolto all'istante. La vicina sente le urla, intervento degli agenti, lo psicopatico colto sul fatto mentre compie atti di cannibalismo su un cadavere dissezionato, coltelli professionali insanguinati nel lavello. Il colpevole confessa e spiega le sue deliranti motivazioni. Corpo del reato, cadavere, movente, flagranza di reato, colpevole reo confesso. C'è tutto. Il cerchio apparentemente si chiude e c'è il colpevole al centro. La scientifica però fa saltare il nostro castello semplicistico. Tracce di sangue maschile su una delle lame, e non può trattarsi di sangue del marito della donna perché non ha addosso ferite.
Questo vuol dire che quella lama è già stata utilizzata per un precedente delitto, e necessariamente da qualcun altro in quanto parte di un kit di coltelli professionali recapitati poco prima da un corriere. Abbiamo quindi un secondo delitto, commesso da una persona legata alla ditta che vende i coltelli e che ha scelto l'espediente di disfarsi diell'arma del suo delitto inserendolo in una confezione."Dimmi, Filini. Cosa pensi di quei due rumeni?"
"Beh, non penso che abbiano svolto alcun ruolo particolare nella vicenda."
"Però lui o il fratello potrebbero essere fra le persone in grado di manomettere i colli in spedizione"
"Sì, questo è vero. Ma chiunque lavori in quell'azienda potrebbe farlo."
"E questo ci porta al giovane Affilati, secondo te?"
"Non necessariamente, ma quel ragazzino ha l'aria di uno che di notte frequenta giri strani, commissario. "
"Non ti è piaciuto, ma questo non prova nulla a suo carico."
"Commissario, quando in un delitto non ci sono interesse o vendetta, allora è per passione o pazzia. Quello è il solo che abbia a che fare con le confezioni dei coltelli e che abbia l'aria di un omosessuale e di un pazzoide. Secondo me, dando per scontato un secondo delitto oltre a quello che già abbiamo, bisognerebbe insistere su di lui. Qualcosa salterebbe fuori."
"E, dimmi. Quel Cioni?"
"Quello delle televendite dei coltelli?"
"Sì, lui. Cosa pensi del coltello mancante nel suo set da esposizione? Hai visto anche tu la registrazione. "
"L'ho vista, in effetti, ma non le sembra un po' troppo banale un simile errore? Se lui avesse inserito il coltello del presunto secondo omicidio in una differente confezione per disfarsene, avrebbe anche potuto togliere dalla confezione manomessa un identico coltello per sostituire quello di cui si era liberato. Sarebbe stato elementare!"
"Certo, e se avesse solo introdotto nella confezione che abbiamo trovato il coltello di cui doveva disfarsi, ci sarebbe stato un pezzo doppio che noi avremmo trovato. Se però queste due ipotesi sono da scartare, che fine ha fatto il coltello mancante?"
"Ma, commissario, oltre a non avere il cadavere di questo secondo presunto delitto, tutto ciò che abbiamo è un coltello fuoriposto?"
"A meno che la scientifica non riesca a stabilire la precisa appartenenza di quel sangue. Se risultasse comunque non essere del pazzo che abbiamo arrestato?"
"Secondo me, commissario, è meglio attendere quei risultati prima di riflettere ancora.
Inizialmente abbiamo cercato il cadavere di un rumeno che si è rivelato essere vivo. Ora un coltello mancante in un set esposto in una televendita. Se fosse una semplice sbadataggine?"
"Però il coltello mancante e quello incriminato sono dello stesso modello."
"E se fosse una coincidenza?"
Il commissario sorseggiò un bicchiere di acqua minerale e fece una pausa.
"Penso che le coincidenze siano troppe, a questo punto"
"E se l'esame confermasse che si tratta di sangue del marito della donna uccisa?"
"Potrebbe confermarlo, ma quel tale non aveva ferite. Quell' arma è stata usata da qualcun altro, Filini. Qualcuno che voleva farla sparire e che deve averlo fatto in gran fretta. E, guarda caso, a Cioni manca proprio lo stesso modello di coltello dal kit che si porta sempre dietro per le televendite. "
"E chi avrebbe ucciso o ferito?"
Il Commissario rimase perplesso.
"Non lo so. Però bisogna ammettere che un coltello venduto come nuovo in un kit per corrispondenza con tracce di cromatina di Barr sia un'anomalia che ne indica un uso improprio ed una manovra per disfarsene. Una manovra recente, dato che l'esame della cromatina di Barr è fattibile solo entro sei settimane al massimo, ed una manovra eseguibile solo da chi lavora nella ditta Affilati. E pare che a Cioni manchi un coltello dello stesso modello."
"E sarebbe stato tanto ingenuo da non cambiarlo con un altro identico?"
"E se non ne avesse avuto uno a portata di mano? O se si fosse semplicemente sbagliato?"
"Filini, quello di cui sono certo è che gli mancasse un coltello. C'è un ripresa televisiva a confermarlo. Se non se ne è disfatto per un delitto, o lo ha perso per altra ragione o glielo hanno 2sottratto e poi usato per un delitto. Ascolta, secondo me potrebbe trattarsi di un tentativo di depistarci ."
"Ed il presunto terzo uomo avrebbe anche previsto che il pacco con il coltello in questione sarebbe stato recapitato ad un pazzo omicida suscitando il nostro interesse? Questa ipotesi reggerebbe solo ammettendo che l'assassino di questo presunto delitto sia Cioni. Un tentativo di incolpare Cioni avrebbe avuto logica solo facendo ritrovare il cadavere con il coltello vicino.
Sottrarre a Cioni il coltello per occultare sia coltello che cadavere non depisterebbe nessuno."
"Quindi sospetti di Cioni?"
"Commissario, attendiamo il responso della scientifica. Ammetto che il sangue su quel coltello sia sospetto, ma abbiamo già preso un granchio con il rumeno. Stavolta dobbiamo essere certi, o rischiamo di inguaiare un innocente".
Filini si sedette alla sua scrivania perplesso.
C'era del vero nelle osservazioni del commissario, ma anche un po' troppe sensazioni.
Troppe ipotesi confondono. Le spiegazioni valide per Filini dovevano essere semplici e lineari.
Occorrevano fatti, e senza il referto della scientifica, era inutile fare i filosofi.